La vitamina D è una vitamina “liposolubile” cioè riesce a disciogliersi nei grassi.
Favorisce l’assorbimento del calcio e del fosforo a livello intestinale, permette la fissazione del calcio nelle ossa e svolge un ruolo fondamentale per il sistema immunitario. La letteratura scientifica, infatti, ha confermato la capacità della vitamina D di agire sulle cellule immuno-competenti, attivandole. In particolare, lo si vede a livello polmonare, dove la presenza di un virus o batterio attiva i macrofagi, i quali inviano segnali per promuovere l’attivazione della vitamina D e l’espressione dei suoi recettori VDR. Legandosi ai suoi recettori, la vitamina D induce una risposta immunitaria, con lo scopo di eliminare il microrganismo invasore. Per quanto riguarda l’immunità adattativa, invece, la vitamina D, accumulata nelle cellule del tessuto adiposo (gli adipociti), passa nel circolo linfatico e raggiunge i linfonodi, all’interno dei quali stimola i linfociti B alla produzione di anticorpi. Una carenza di vitamina D rende le nostre difese immunitarie meno reattive, aumentando la probabilità di contrarre infezioni di vario genere.
Individui con patologie epatiche o renali sono più soggetti ad una carenza, in quanto la vitamina D viene convertita nella sua forma attiva mediante due passaggi che avvengono nel fegato e nel rene rispettivamente. Anche le persone in sovrappeso o obese rischiano di essere carenti perché la vitamina D, essendo lipofila, si va ad accumulare negli adipociti. Chi segue particolari terapie farmacologiche deve fare attenzione ai livelli di vitamina D, come ad esempio chi assume farmaci antiepilettici o alcuni farmaci usati per il trattamento dell’ipercolesterolemia. Infine rischia di essere carente chi non si espone al sole e chi non consuma alimenti contenenti vitamina D.
Questi ultimi comprendono: pesci come salmone o tonno, uova di pesce, latticini e burro, fegato di alcuni animali e alcuni tipi di funghi. Circa l’80% della vitamina D presente nel nostro organismo, viene prodotta per esposizione della pelle al sole! Per cui è importante esporsi al sole ogni giorno per almeno mezz’ora, applicando SEMPRE una protezione solare adeguata.
La vitamina D inoltre è particolarmente importante per chi soffre di tiroide, essendo essenziale per la funzionalità della ghiandola. L’assorbimento della vitamina D è aumentato dalla presenza di vitamina K, quindi è consigliato assumere il supplemento di vitamina D insieme ad alimenti ricchi di vitamina K come il basilico, la salvia, il timo e gli asparagi.
Si possono eseguire degli esami per monitorare i livelli ematici di vitamina D e parlare con il proprio medico o farmacista per valutare la necessità di un’integrazione adeguata.
Dott.ssa Eleonora Maiorana
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